Un silenzio assordante!
Sono anni che si parla di tutela del Pratone di Torre Spaccata: sembra addirittura che il primo scambio documentale tra Sovrintendenza Capitolina e Soprintendenza Generale risalga al 2004.
Sono anni che l’associazionismo, sotto varie sigle, chiede alla Soprintendenza un aggiornamento.
Sono quasi due anni che anche Noi del Comitato per il Pratone Parco, con la collaborazione della Comunità per il Parco Pubblico di Centocelle, li sollecitiamo per una risposta: abbiamo assistito ai lavori della Commissione Cultura, Politiche Giovanili e Lavoro allora presieduta da Eleonora Guadagno, partiti nel 2019, e che alla fine del 2020 hanno portato alla Risoluzione con la quale i Municipi V, VI, VII chiedevano tra le altre cose alla Soprintendenza di rendere conto circa la procedura di tutela vincolistica; abbiamo mandato mail ordinarie e certificate, anche alla luce dell’interesse suscitato da una petizione così partecipata, grazie all’aiuto di tutt*; abbiamo fatto richiesta di accesso agli atti tramite legale, nell’ottobre del 2021, ottenendo le evidenze che dimostrano come la Sovrintendenza abbia prodotto nuovamente la documentazione necessaria. Risultato? Nessuna novità, e un’area di pregio paesistico, custode di un patrimonio archeologico riportato già nella Carta dell’Agro Romano nel 1980, è tutt’oggi sprovvista di quei vincoli che potrebbero valergli una destinazione più nobile di quella di centralità urbana, liberandola dal rischio di non rimanere ingabbiata tra i teatri di posa di Cinecittà come da qualsiasi cubatura.
Che sia una svista? Che sia legato al fatto che scriviamo male le nostre missive, come qualche simpatico antagonista del Comitato, ci rimproverava tempo fa?
Alla luce del valore economico della compravendita e della possibile speculazione edilizia che si preannuncia sull’area, ci sentiamo di smentirlo.
Speriamo di potervi aggiornare presto, con buone nuove: intanto vi salutiamo e vi ringraziamo tutt* per il supporto che ci state dando!