Come Comitato in questi mesi abbiamo conosciuto tante persone e realtΓ con cui condividiamo lβimportanza di difendere il Pratone da unβinutile e pretestuosa colata di cemento e crediamo che questa battaglia non possa essere portata avanti singolarmente.
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In questa settimana, le vicende del Pratone si sono intrecciate con altre due storie che parlano di lotte e territori:
VenerdΓ¬ siamo statΙ ospitΙ della comunitΓ di Aprilia, durante lβiniziativa Β«Ricostruire il paesaggio. Fatti e memorie dal recente passato. Difendere e proteggere il territorio dallo sfruttamentoΒ» a cura delle associazioni CittaΜ degli Alberi e Aprilia Libera, che hanno raccolto la testimonianza di chi, a distanza di diversi chilometri, si sta battendo per la tutela e il rispetto del territorio che abita.
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Sabato e domenica abbiamo partecipato al Campeggio insorgente al lago di Paterno, nella provincia di Rieti, organizzato dallΙ compagnΙ di Balia del collare e di Lea Berta Caceres. Due giorni di confronti, manifestazioni e lotta per parlare del progetto di ACEA per il raddoppio dellβacquedotto del Peschiera.
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Come realtΓ romana Γ¨ stato importante comprendere le conseguenze irreparabilmente dannose che una multiutility come ACEA vuole far cadere sui territori della Sabina, duplicando la captazione di acqua dalla sorgente come soluzione alla crisi idrica, nonostante lβinfrastruttura giΓ esistente disperda circa la metΓ dellβacqua che trasporta a Roma e dintorni.
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Ancora una volta le dinamiche estrattiviste si ripetono cambiando facce e nomi ma mantenendo la stessa logica del profitto e di sviluppo economico devastante a scala territoriale, ambientale e sociale.
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Come l’acqua Γ¨ in grado di rinnovarsi senza interventi artificiali ma grazie a un sistema interconnesso fatto di rocce, vegetazione e organismi viventi, cosΓ¬ vogliamo continuare a fare noi: connetterci, incrociarci, contaminarci.
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Insieme, non solo un* per un*.
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Il Pratone R-esiste: basta cemento.
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