Speravamo non ce ne fosse più bisogno, invece dopo 16 anni è tornato il momento di (re)incartare il Pratone – come avevano già fatto i cittadini una prima volta nel gennaio del 2006 salvandolo da previsioni catastrofiche e irresponsabili.
Vi aspettiamo sabato 30 aprile h 10 al parco della biblioteca Rugantino, in via Rugantino 113, per decorare insieme il mega striscione con cui chiediamo al Comune di Roma di salvare questa area dall’imminente rischio di edificazione, e con una variante di Piano di destinarla a verde pubblico istituendo un parco archeo-ambientale collegato al Parco di Centocelle.
Siamo ricchi di edifici abbandonati ma poveri di spazi verdi: a un passo dalla catastrofe ambientale, è incredibile e inaccettabile che si voglia sacrificare del tutto o in parte il Pratone, con la sua ricchissima biodiversità, le testimonianze storiche e il suo straordinario valore paesaggistico. Il Pratone è un ecosistema unico e indivisibile, e tale deve restare. Non ha senso continuare a costruire centralità urbane sull’agro romano che servono solo ad arricchire chi le sviluppa, così come non ha senso che in nome del cinema si possa sfregiare la grande bellezza di Roma, della sua natura e della sua storia: il cinema deve soltanto valorizzarla come ha sempre fatto e speriamo torni a fare ritrovando tutto il suo splendore insieme ad essa e non contro di essa.
Nel pomeriggio presso Cento incroci via delle Palme 158 (Centocelle), h 16 seguirà la presentazione di un dossier realizzato in collaborazione con il Gruppo Ambiente e Territorio della Libera Assemblea di Centocelle con l’obiettivo di dimostrare una volta per tutte che gli argomenti della politica a favore della cementificazione sono falsi e pretestuosi.
Nella presentazione restituiremo la nostra ricostruzione delle passate vicende urbanistiche del Pratone, da cui emerge con chiarezza che le scelte del Piano hanno obbedito agli interessi della proprietà e non a quelli della cittadinanza, e racconteremo come lo immaginiamo nel futuro, il sogno del Parco delle ville romane, perché i cittadini al contrario della politica, sanno ancora sognare. E allora non si potrà più sostenere, come fa chi in queste settimane con ipocrisia e arroganza pretende di far passare gli interessi della proprietà con quelli dei cittadini, che ”il PRG prevede quelle cubature”, o che “la centralità e Cinecittà porteranno sviluppo nel quartiere”.
Il Prg scarica cemento qui per volontà della rendita immobiliare e noi non lo vogliamo perché abbiamo una diversa idea di sviluppo, più pulito in tutti i sensi.
Certamente siamo invece a favore del rilancio di Cinecittà, ma siamo certi che esso può e deve avvenire insieme al rilancio del patrimonio materiale e naturalistico del quadrante, e deve avvenire al di fuori del Pratone, nelle macerie delle trascorse speculazioni.
Ribadiamolo forte insieme: “Non vi lasceremo nemmeno un metro quadro: rigenerate le tante aree già edificate e in abbandono, il Pratone non si tocca perché è il #nostroparco!”
Un ringraziamento speciale ai ragazz* di a-DNA collective e del Gruppo Ambiente e Territorio della Libera Assemblea di Centocelle per aver contribuito attivamente all’organizzazione dell’evento!